Violenza di genere, di cosa si tratta

Molto spesso si sente parlare di violenza di genere, senza sapere esattamente di cosa si tratta. Molti pensano che questo termine sia stato creato per racchiudere esclusivamente i casi di maltrattamento legati ad abusi o violenze sessuali. In realtà il significato da dargli è ben diverso ed è consigliabile esplorarlo a fondo, in modo da avere le idee ben chiare a riguardo.

Cos’è la violenza di genere

Con il termine violenza di genere, si intende qualsiasi tipo di violenza usata su una donna. Per questo motivo, non è necessario che si arrivi all’uccisione, l’abuso sessuale o la violenza fisica. Qualsiasi forma di prevaricazione, sia fisica che psicologica, come ad esempio delle minacce, lo stalking o atteggiamenti minacciosi ai quali la donna non può o non riesce a sottrarsi, rientrano quindi nella violenza di genere.
Purtroppo non tutti i casi di questo tipo costituiscono un reato anche se si possono considerare tali anche la violenza psicologica, la diffamazione, etc…
In ogni caso, però, la donna potrà sporgere denuncia alle autorità competenti o chiedere aiuto alle varie associazioni preposte a questo servizio, in modo da segnalare il colpevole di violenza di genere, richiedendone anche la giusta punizione.

È importante sottolineare che per violenza di genere non si intende qualsiasi tipo di violenza relativo alle donne poiché donne e uomini sono, ovviamente, allo stesso livello e la cosa suonerebbe come una discriminazione. Ci sono però delle circostanze in cui le donne si trovano ad essere più vulnerabili e queste possono solitamente essere inserite in tre specifiche categorie che sono:

  • quella delle minorenni (che include ovviamente anche le bambine)
  • quella delle donne in stato di gravidanza
  • quella delle donne che hanno superato i 65 anni e che, di conseguenza, sono più vulnerabili rispetto ad un ipotetico “nemico”.

Quali sono i casi di violenza di genere puniti dalla legge

Sebbene non ci siano delle sanzioni apposite per punire i reati di genere, questi possono essere valutati e puniti caso per caso, in base alla tipologia sotto la quale si vanno a classificare. A tal proposito sono state introdotte anche delle modifiche nel codice penale, in modo da rendere più severe le punizioni di alcuni atti di violenza che, fino a poco tempo fa, non erano considerati tali a tutti gli effetti.
Una donna ancora minorenne o in stato di gravidanza, ad esempio, può pretendere una punizione severa per il reato di stalking. Mentre una signora che ha superato i 65 anni e subisce una rapina viene considerata maggiormente a rischio per via delle ovvie implicazioni alle quali potrebbero portare un urto o una caduta improvvisa.

A livello istituzionale il termine “violenza di genere” è molto usato e allo stesso tempo viene utilizzato dalle associazioni di settore e dalle stesse donne che operano in tal senso.
A tal proposito è utile ricordare che nella dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, redatta nel 1993, il termine violenza di genere viene spiegato con le seguenti parole:

Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata.”

Soluzioni contro la violenza di genere

Sebbene sembri un argomento più che consolidato, la violenza di genere è trattata in modo specifico da troppo poco tempo. Per questo motivo non ci sono ancora leggi e regole abbastanza solide da proteggere come si deve le donne. In Italia, infatti, i primi movimenti riconosciuti risalgono agli anni novanta, quando cioè si è iniziato a sensibilizzare la gente contro la violenza domestica o i casi di stupro. Da allora, i movimenti e le associazioni con le relative campagne di sensibilizzazione sono andate aumentando sempre di più, fino ad arrivare ai giorni nostri nei quali l’argomento sta diventando sempre più forte e sentito sia a livello nazionale che mondiale.
Dal 2008, ad esempio, è nata una federazione nazionale che riunisce ben 80 centri anti violenza, il cui nome è “D.i.Re: Donne in Rete contro la violenza alle donne.
La D.i.Re fa parte dell’organizzazione europea WAWE che ad oggi raccoglie più di 5000 associazioni di donne.
Nonostante i numerosi passi avanti fatti in così poco tempo, però, i casi di abusi e violenze, specie quelli che avvengono all’interno delle mura domestiche e che pertanto è più difficile individuare e riconoscere come tali, sono ancora troppo diffuse, per questo motivo le varie associazioni a tutela delle donne continuano a battersi affinché vengano create nuove leggi in grado di tutelare maggiormente contro questo tipo di violenza, a qualsiasi livello essa si presenti.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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