Da Lunedì 17 Settembre i canali appartenenti a Rai ragazzi, ovvero Ray Yoyo, Rai Gulp, Raiplay e RaiplayYoyo si uniranno nella lotta contro il bullismo nelle scuole e per farlo useranno un corto animato e dedicato proprio agli studenti. Un modo per insegnare che nella vita si può sempre scegliere e fare la scelta giusta.
Il video, prodotto dallo studio francese Miam e già trasmesso in Francia nelle emittenti dedicate ai più giovani narrerà la storia di Babou, una bambina abituata a imitare sempre i comportamenti degli altri ma che un bel giorno mentre attraversa il cortile della scuola si rende conto improvvisamente che può cambiare modo di fare ed essere così più avanti rispetto ai suoi coetanei.
Un video della durata di quasi due minuti che tocca il tema del bullismo e che lo fa attraverso i colori, i disegni e le modalità più facili da comprendere per i più giovani. Un invito a essere se stessi e a diventare la versione migliore di se.
Perché se è vero che le vittime di bullismo, in quanto tali, non possono difendersi né cambiare attivamente le cose, è anche vero che i così detti bulli, prima di tutto sono stati bambini e spesso lo sono anche nel momento in cui iniziano ad agire in modo sbagliato. E se chi mette in atto determinate azioni spesso non è facile da redimere con la visione di un semplice video, la cosa può essere decisamente diversa per tutti quelli che si trovano ancora nel limbo, che hanno bisogno dell’approvazione altrui e che per questo potrebbero sentirsi in dovere di agire in modo sbagliato solo per emulare quelli considerati come più forti. Un problema sempre più attuale che, attraverso il video Babou mette in luce come invece sia possibile mostrare una forza di tipo diverso, che non necessita di esempi perché giunge dal cuore, rivelandosi di fatto l’unica scelta giusta da fare.
Casi di bullismo nelle scuole
Dopotutto, specie negli ultimi anni, i casi di bullismo nelle scuole sono ormai all’ordine del giorno, tanto da allarmare sempre più i genitori che se al nido e alla materna sono spesso preoccupati per ciò che potrebbero fare i docenti, alle elementari così come alle medie, si trovano a dover temere un’intera classe di persone ormai in grado di prendere decisioni di senso compiuto e di far male a quelli che spesso per una diversità o una maggiore sensibilità vendono considerati più deboli.
Un problema che è sempre più sentito ma al quale non si riesce a porre rimedio e questo non solo per lo scarso controllo che spesso vige nelle scuole da parte dei docenti ma anche per il silenzio nel quale si chiudono le vittime, temendo di peggiorare la propria situazione anche solo parlandone.
Il bullismo spesso può essere di tipo verbale andando a danneggiare la psiche del più debole che si trova minato nell’anima, incapace di difendersi nel modo corretto e costretto ad incassare il colpo, vedendosi emarginato, deriso e a volte maltrattato con gesti come spinte o scherzi di cattivo gusto.
In altri casi, può essere di tipo fisico con vere e proprie aggressioni da parte dei bulletti che approfittano di una maggiore forza fisica o più semplicemente della maggioranza numerica per impaurire la vittima di turno.
Ciò che rende forte il bullismo, infatti, non è tanto la forza fisica del ragazzino di turno che decide di ergersi a capobanda, tanto quella che gli viene concessa da quelli che scegliendo di non essere vittime pensano erroneamente di doversi mettere dall’altra parte della barricata. La realtà, però, è ben diversa perché senza complici, i bulli si troverebbero soli e in quanti tali finirebbero con l’essere emarginati e probabilmente puniti dagli insegnanti.
È infatti molto importante che i più piccoli imparino che spesso unirsi in una causa comune può fare la differenza e che combattere contro certi atteggiamenti è sempre la cosa giusta da fare perché oltre a rendere delle persone migliori aiuta a diventare i veri uomini di domani.
Un problema che forse non viene affrontato nel giusto modo all’interno delle mura domestiche dove i genitori si trovano spesso a non saper come muoversi riguardo questo argomento che se negli ultimi anni è diventato quasi cruciale, un tempo era davvero minimo.
In questo contesto Babau arriva per dare una voce alle tante vittime e a quelli che stanno ancora scegliendo da che parte mettersi. E tutto con la speranza che pian piano le cose possano cambiare, che gli espedienti per sensibilizzare i più piccoli aumentino sempre di più e che la voce di coloro che al momento si sentono costretti al silenzio possa farsi sempre più forte, sconfiggendo per sempre la paura e la sensazione di essere soli.