Genova: in aumento i casi di percosse

Nelle scorse ore a Genova, nel corso del progetto “Questo non è amore”, organizzato dalla Polizia di Stato al fine di contrastare i tanti casi di violenza di genere, sono stati resi noti i dati riguardanti la città di Genova in materia di maltrattamenti.
Ciò che è emerso, in base alle segnalazioni ricevute negli ultimi tempi è che i casi di stalking sono diminuiti insieme a quelli di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale. Di contro, però, sono aumentati i casi di percosse o lesioni.

Genova: In calo i casi di stalking e in aumento quelli di percosse

Secondo Olga Egineta, dirigente della divisione anticrimine, i numeri che sono stati raccolti potrebbero essere anche maggiori vista la quantità di donne che troppo spesso evita di sporgere denuncia per motivi che di solito sono legati alla paura o alla speranza di riuscire a cambiare il proprio compagno, portandolo a rinsavire e a non ripetere più alcun tipo maltrattamento. Una speranza che come la storia e le tante denunce insegnano è più che vana perché anche se la persona violenta arrivasse a pentirsi e a mostrarsi tranquilla per un po’ di tempo, al primo momento di stress o di nervosismo, tornerebbe a perpetrare la violenza in quanto sua unica valvola di sfogo.

Un po’ di numeri

Una conferma arriva dai numeri registrati solo nella città di Genova e diffusi dalla campagna di prevenzione e sensibilizzazione dal nome “Questo non è amore”, dalla quale è emerso che nell’ultimo anno si è passati ad un calo da 73 a 68 per i casi di stalking, da 45 a 43 per quelli di violenza sessuale e da 125 a 89 per i maltrattamenti in famiglia. Per quanto riguarda i numeri in crescita, invece, si è passati da 215 a 250 per quanto riguarda le lesioni e da 70 a 84 per i casi di percosse.

Una campagna per aiutare le donne a venire allo scoperto

Sempre la dirigente della divisione anticrimine ha dichiarato che, nonostante la paura insita in molte donne a volte basta una singola scintilla per spingerle a reagire e la sua divisione vuole essere proprio questa scintilla.
Per questo motivo, durane la campagna, ci sarà una postazione mobile in diverse zone della città come davanti al mercato di piazza Dinegro (in questi giorni), al mercato di Samperdarena nei giorni 7, 8 e 9 Novembre e davanti al mercato orientale i giorni 22, 23 e 24 Novembre.
All’interno delle postazioni mobili del personale della polizia e dei centri anti violenza saranno pronti ad ascoltare chi vorrà sporgere denuncia o chiedere informazioni e distribuiranno del materiale informativo al fine di aiutare chi si trova in difficoltà.

Reagire per salvarsi la vita

Purtroppo ancora oggi, sono molte le donne che pensano di poter controllare la violenza dei compagni o dei mariti e che o per senso di colpa o per troppo amore finiscono troppo spesso con il subire passivamente le loro percosse senza mai agire in propria difesa.
Quello che molte non comprendono è che simili atteggiamenti non vanno mai giustificati perché non c’è azione o parola che possa giustificarli. Allo stesso modo, un uomo che arriva a tanto non sarà mai disposto a cambiare davvero, specie senza un percorso di terapia adeguato a comprendere il perché del proprio modo di agire. Una scelta che ovviamente chi agisce con violenza non vuole compiere praticamente mai.
L’unico modo di riuscire a trarsi in salvo da una situazione simile è quindi quella di chiedere aiuto, di conoscere le possibilità che si hanno e di iniziare a pensare alla propria vita in modo diverso. Ogni vita, infatti è preziosa e in quanto tale va protetta e preservata e a volte, purtroppo, l’unico modo per far si che una persona si salvi è proprio quello di reagire, denunciando il proprio aggressore anche se ciò fa paura o comporta il dover accettare la fine di una storia.
Passi difficili da mettere insieme ma che con i giusti aiuti possono essere prima di tutto considerati e successivamente messi in pratica. Aspettare che l’altro cambi o dirsi sempre che si resisterà ancora un’ultima volta è del tutto sbagliato. Perché ci sarà sempre un ultima volta e finché non sarà la vittima a dire basta, il rischio che a porre fine a tutto sia una violenza più aggressiva di altre è sempre dietro l’angolo.
Per questi motivi, un’iniziativa come quella che si sta svolgendo a Genova è come uno spiraglio di speranza. Una porta aperta a chiunque voglia afferrarne la maniglia, dando così il via a una nuova fase della propria vita.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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