Siena, violenza sui minori in un nido domiciliare

Proseguono le denunce per casi di maltrattamenti che coinvolgono i minori.

Quando si parla di bambini, l’ultima cosa che si vorrebbe leggere sono le notizie che riguardano atti di violenza su di loro. Situazione che peggiora quando a compierli sono proprio coloro che dovrebbero proteggerli come, ad esempio, gli educatori.
Uno dei tanti casi di cui sempre più spesso si sente parlare è avvenuto a Siena dove una donna di 52 anni, che gestiva un asilo domiciliare, è stata arrestata per violenza sui minori.

A esporre denuncia ai carabinieri sono state due mamme ed un ex collaboratrice della donna che ora, dopo essere stata condotta nel carcere di Sollicciano a Firenze, è stata messa agli arresti domiciliari.

Il caso della donna di 52 anni arrestata a Siena per violenza sui minori

La donna, in questione, rea di violenze ripetute su bambini piccolissimi, gestiva da tempo un nido domiciliare dove accoglieva bambini dai sei mesi ai tre anni di età che puniva puntualmente in modi violenti e aggressivi.
A trarla in fallo è stato, però, quanto avvenuto un paio di giorni fa, quando in seguito alla denuncia fatta da due mamme, i carabinieri sono intervenuti per via dei pianti di una bambina che mentre era sul passeggino è stata messa in punizione in terrazza dalla donna ancora urlante.

Un fatto che a quanto pare non risulta nuovo e che ha attirato l’attenzione dei passanti e, ovviamente, dei carabinieri.
A confermare che quello della piccola non era un caso isolato ma l’ennesimo di una lunga serie sono state alcune intercettazioni ambientali unite a delle immagini inviate dalle telecamere di sicurezza poste dopo le prime denunce per riprendere eventuali comportamenti scorretti da parte della donna.
Prove che si sono aggiunte a quella alla quale i carabinieri hanno assistito in prima persona e che hanno dato infine ragione alle preoccupazioni delle mamme.
Al momento sono in corso delle indagini riguardo la struttura e le relative autorizzazioni. Durante le perquisizioni, però, sono state trovate delle fasce elastiche, probabilmente realizzate dalla donna al fine di immobilizzare i bambini durante le punizioni.

Sembra infatti che la signora in questione, oltre ad urlare, fosse solita strattonare i bambini, farli mangiare con la forza chiudendo loro il nasino al fine di fargli aprire la bocca. A queste assurde violenze si sono uniti anche degli strattonamenti e delle percosse che hanno lasciato dei segni sulle piccole vittime. Come se non bastasse anche un ex collaboratrice ha deciso di dare la sua testimonianza a riguardo, sostenendo che la donna agiva in modo non ortodosso verso i piccoli.
Le mamme che hanno fatto denuncia hanno infatti dichiarato che i propri figli si mostravano sempre più agitati e che durante la notte avevano un sonno agitato e con incubi. Segni che spesso indicano appunto una situazione di disagio da parte dei minori che incapaci di esprimere quanto succede, lo esprimono con nervosismo, pianti continui e ansia al pensiero di dover tornare là dove invece di ricevere amore vengono solo maltrattati.

Si tratta dell’ennesimo caso di violenza ai danni dei minori che avviene dove questi ultimi dovrebbero ricevere amore e protezione. In questo caso a rendere il tutto ancor più “forte” è stato il fatto che il luogo non era una scuola quanto la residenza della donna che aveva creato un asilo dedicato ai più piccoli. Per fortuna, grazie alle denunce di alcune mamme attente, questo ennesimo caso di violenza sui più piccoli è stato portato alla luce e risolto. In questi casi, agire in modo tempestivo è davvero importante in quanto i bambini che subiscono simili trattamenti finiscono quasi sempre con lo sviluppare dei problemi di tipo psicologico.

Oltre ai disturbi nel sonno e al nervosismo descritto dalle mamme, ci sono infatti altri sintomi che possono emergere nel tempo come la paura degli adulti, minzione notturna, senso di disagio nello stare tra gli altri, scarsa capacità di relazionarsi, disturbi dell’attenzione, inappetenza, etc…
Si tratta sempre di situazioni difficili perché i bambini non conoscono il motivo per cui vengono puniti e ciò li fa stare sempre all’erta come se da un momento all’altro potesse arrivare un’altra punizione. Una situazione molto grave, quindi, che solo il tempo e il giusto sostegno possono far rientrare, nonostante il segno che potrebbe comunque restare sui piccoli più sensibili.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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