Violenza psicologica domestica: come coglierne i primi segnali

Si parla spesso di violenza domestica e delle donne che, nonostante tutto, scelgono di stare con un compagno violento che ogni giorno le vessa, facendo violenza sia psicologica che fisica.
Quello che spesso viene trascurato è il modo in cui queste donne si trovano a vivere una situazione simile. Perché se da un lato è vero che al primo segnale di violenza bisognerebbe allontanarsi subito da compagni che tanto non cambieranno mai, dall’altro è anche vero che non sempre si arriva a subire in maniera cosciente da un momento all’altro.
Ci sono casi in cui una donna si trova ad aprire gli occhi all’improvviso sulla propria situazione, scoprendosi già stanca, incredula, incapace di comprendere quando tutto è iniziato e per questo in seria difficoltà su come muoversi per porre fine ad una situazione che, inutile a dirlo, non piace neanche a lei.

È ciò che succede nella maggior parte dei casi in cui si parla di violenza e accade perché prima delle botte, tanti uomini mettono in atto atteggiamenti di tipo persecutorio, che minano l’autostima e la fiducia della donna che pian piano finisce con l’isolarsi, sentendosi sbagliata, indifesa e soprattutto incerta sull’ingiustizia di quanto le sta accadendo.

Violenza psicologica, come riconoscerla dai primissimi segnali

Se riconoscere di aver ricevuto uno schiaffo o di essere stata vittima di violenza è qualcosa di immediato, lo è molto meno la consapevolezza di essere vittima di violenze di tipo psicologico. Queste iniziano spesso in modo quasi irriconoscibile, con qualche parola di troppo messa lì a caso e lasciata a sedimentare, seguite da frecciatine, altre parole e atteggiamenti che la vittima fatica a riconoscere per ciò che sono realmente. Si tratta di una situazione più delicata di quanto si pensi perché coinvolge la psiche di una persona che, tra le altre cose, è anche innamorata e per questo motivo ancor meno propensa a riconoscere un problema.
Anche la violenza psicologica però ha un suo inizio che può essere visto con il senno di poi, andando a ripercorrere le tappe del rapporto di coppia e scovando i primi step in cui ogni situazione ha avuto inizio. Riconoscerli è il primo passo per capire di essere al centro di un problema e per decidersi a risolverlo. Ecco quindi i segnali da tenere d’occhio:

Accuse continue. Spesso questo è l’inizio di una strada senza ritorno. Ogni cosa che va storta è colpa della vittima. Lo è un momento di nervosismo, un ritardo, un progetto che non può essere realizzato. Si inizia con dare colpe che alla vittima sembrano plausibili arrivando ad accuse del tutto prive di fondamenta ma che giungono quando, ormai stanca, la persona è incapace di distinguere il falso dal vero.

Gelosia eccessiva. Un uomo innamorato è spesso geloso. Un uomo disturbato trasforma la sua gelosia in mania di possesso. Questo significa che pian piano inizierà a pretendere che la compagna vesta in modo diverso, che smetta di sentire gli amici e che eviti di uscire con le amiche. Si tratta di richieste senza fine che tendono ad isolarla dal mondo e che giungono pian piano, una alla volta, solo dopo che la prima è stata esaudita. In questo modo la vittima si abitua lentamente alla sua nuova condizione tanto che il passo successivo sarà sempre meno difficile o doloroso da affrontare. In realtà però, il dolore c’è e si sente dentro. Si avverte nell’entusiasmo che viene meno, nel desiderio di isolarsi, nel senso di inadeguatezza e nel dubbio sempre più forte di essere in errore.

Controllo esagerato. Dopo la gelosia, in genere subentra il controllo. Sui soldi, sulla libertà personale, persino sulla possibilità di avere o meno un lavoro. Sentirsi prigioniera nella propria casa è una sensazione sempre più forte che va espandendosi anche quando ci si trova all’esterno perché la vera prigionia è quella che si sta subendo con un compagno sbagliato che ha un controllo esagerato e ossessivo sulla persona.

Rabbia repressa. E poi arriva la rabbia, all’inizio espressa a parole o con gesti estremi verso oggetti. Il passo successivo, però, è facile da intuire e per questo motivo, specie se si è trovato un feedback negli indizi sopra elencati, bisognerebbe agire al fine di non trovarsi a subire schiaffi, percosse e atti di violenza domestica come quelli di cui si sente parlare ogni giorno.

Qualunque sia l’entità del problema, specie se ci si sente in crisi o in dubbio, la scelta giusta da fare è quella di chiedere aiuto, parlarne con qualcuno e se possibile contattare delle associazioni che possano dare una mano a capire la situazione che si sta vivendo e, nel caso, come uscirne e riprendere in mano la propria vita.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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