Leonardo, la storia del bambino di Novara morto a causa di abusi

In questi giorni non si fa che parlare di un nuovo terribile caso che ha per protagonista un bambino di due anni morto per maltrattamenti. Il piccolo, di nome Leonardo è morto a Novara dove era stato portato al pronto soccorso dalla madre incinta che sosteneva che il piccolo era caduto dal lettino.
Una storia che ha dell’incredibile per via delle tante scoperte emerse poco dopo e che hanno infine portato all’accusa di omicidio volontario a carico dei genitori.

Provando a ricostruire la storia, il piccolo Leonardo è arrivato senza vita all’ospedale di Novara Giovedì mattina portato dalla madre che ha subito parlato di una caduta dal lettino. L’autopsia ha invece rivelato lesioni interne causate molto probabilmente da un colpo all’addome al quale è seguita un’emorragia al fegato che lo ha poi portato alla morte.

La storia di Leonardo, il bambino di Novara morto per maltrattamenti

Ciò che ha sconvolto maggiormente i medici è stata la presenza di lesioni multiple sparse un po’ per tutto il corpo, testimoni silenti di abusi che il piccolo ha subito probabilmente quella mattina stessa. In tutto questo, la mamma di 22 anni lei ed il compagno di 23, sono stati interrogati per tutta la notte, scegliendo di non rispondere alle tante domande che gli venivano poste.

Il compagno della madre del piccolo, ha addirittura aggiunto di avere la coscienza a posto mentre la madre, dopo aver mentito parlando di un incidente casuale ha preferito non aggiungere altro.
Ad oggi, la madre attualmente incinta è stata messa al sicuro in una struttura protetta, il compagno, invece, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Sembra che l’uomo non sia infatti nuovo ad episodi di violenza, proprio al pronto soccorso, ad esempio, ha insultato i sanitari, rompendo la porta del triage. In passato è stato inoltre reo di maltrattamenti, lesioni e atti di violenza sessuale ai quali, nell’ultimo anno, si era aggiunta anche una richiesta di sorveglianza speciale. Conosciuto anche per l’abuso di cocaina, al momento non è però chiaro se nel momento in cui è morto il bambino fosse o meno sotto effetto degli stupefacenti.

Le lacrime del padre biologico

Tornando al bambino, al dolore collettivo per quest’ennesima tragedia che forse si sarebbe potuta evitare, si è unito quello del padre biologico, anche lui con un passato turbolento a causa del quale non gli è mai stato possibile riconoscere il bambino.
In questi giorni l’uomo, che a detta delle assistenti sociali non era raccomandabile e che pertanto doveva restare lontano dal piccolo, si è sfogato più volte per il trattamento ricevuto, chiedendo se era davvero lui il cattivo visto come si sono poi evolute le cose.

L’uomo, che nonostante quanto stabilito da terzi, continuava a frequentarsi con la madre di Leonardo che, però a suo dire, negli ultimi tempi era cambiata tanto da tenerlo lontano dal piccolo, ha dichiarato di essere molto legato al bambino e di aver fatto di tutto per mettersi in contatto con la madre ma senza riuscirci.

Una storia agghiacciante e ricca di domande alle quali ancora nessuno è riuscito a dare risposta. Quel che è certo è che per il piccolo Leonardo non ci sarà più un domani, che la sua giovanissima vita, appena iniziata, è stata stroncata molto probabilmente senza un motivo ma solo per un momento di nervi da parte di un uomo che avrebbe dovuto amarlo e proteggerlo e che invece ha riversato su di lui collera, rabbia e frustrazione.
Ancora incerto è invece il ruolo della madre che a detta degli inquirenti si è mostrata fin troppo calma, quasi senza emozioni, tanto da dichiarare di non voler aggiungere altro a quanto detto, ovvero alla testimonianza che si è dimostrata essere non vera visto che l’autopsia ha rivelato lesioni multiple che una semplice caduta dal lettino non avrebbero mai potuto provocare.
Si pensa infatti che al colpo all’addome si siano aggiunti colpi di ogni tipo, anche contro ogetti solidi.

Un quadro agghiacciante che ha lasciato tutti senza parole e che si va ad unire agli altri che in questi ultimi mesi hanno visti coinvolti bambini innocenti le cui vite avrebbero potuto avere un esito ben diverso se solo si fossero intrecciate a quelle dei genitori amorevoli e responsabili.
Una storia che lascia ancora una volta un senso di amaro al pensiero del dolore sofferto dal bambino, ancora troppo piccolo per comprendere certe dinamiche ma non certo immune al dolore e alla sofferenza che deve aver provato in quei terribili momenti.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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