Ancora maltrattamenti nelle scuole, i nuovi casi.

Sembrano in aumento i casi di segnalazione di maltrattamento a danni dei minori che frequentano asili, scuole materne o elementari. Una situazione sempre più nera che coinvolge i bambini e che preoccupa sempre di più i genitori. Negli ultimi giorni i casi segnalati sono stati diversi e tutti gravi. Così, mentre si parla ancora della validità dell’inserimento di sistemi di sorveglianza all’interno di strutture che ospitano persone indifese come i bambini, i portatori di handicap o gli anziani, i fatti sembrano rispondere da soli e tutto con storie che nessuno vorrebbe mai sentire.

Il caso delle maestre di Brescia che spingevano e offendevano i bambini

È dei giorni scorsi la notizia di tre maestre che in un asilo nido di Rodengo Saiano, in provincia di Brescia, sono state fermate con l’accusa di maltrattamento sui minori.
A seguito di alcune denunce da parte di un genitore sospettoso per via dell’improvviso cambio di umore del figlio, gli inquirenti hanno provveduto a far installare delle telecamere che hanno colto in flagrante tre maestre oggi accusate di maltrattamenti aggravati.
Dalle immagini ricavate le donne sono state infatti viste mentre spingevano i bambini offendendoli a suon di parolacce ed unendo al tutto abusi come la sottrazione di cibo e l’assenza di cure come, ad esempio, il mancato cambio del pannolino. Tutte violenze estreme specie se rapportate ai bambini piccolissimi contro i quali erano effettuate. Una storia che è emersa anche grazie alla denuncia di un ex dipendente dell’asilo.

Il caso di Ragusa e delle maestra arrestata

Un caso analogo è avvenuto a Ragusa, in Sicilia, dove una maestra di 56 anni era solita maltrattare i bambini dell’asilo nido nel quale lavorava. La denuncia partita da una mamma la cui bambina non voleva andare a scuola a causa della maestra “cattiva” ha portato il magistrato incaricato di occuparsi del caso di far partire delle intercettazioni che hanno poi portato agli arresti domiciliari della maestra per la quale le indagini sono ancora in corso.
Un altro caso molto grave che vede coinvolti bambini piccolissimi che a quanto pare hanno subito violenze di tipo psicologico seguite da rimproveri, schiaffi e violenze come l’obbligo a mangiare anche quando non avevano fame. A quanto pare, inoltre, i casi di maltrattamento riguarderebbero ben più di un bambino.

Il caso di violenza nell’asilo nido di Nardò

Altro caso della settimana è quello che ha coinvolto dei bambini che vanno dai tre ai quattro anni e che hanno subito dei maltrattamenti dalla maestra di 61 anni. Il tutto è avvenuto a Nardò, in Puglia, dove l’insegnante, come dimostrano le riprese audiovisive, ha ripetutamente offeso i bambini arrivando anche alle mani con sculacciate e spintoni. A tutto ciò si uniscono anche le minacce secondo le quali avrebbe tagliato loro le gambe se non fossero stati fermi ai loro posti. I casi di maltrattamenti evidenziati dai carabinieri sarebbero addirittura 47, registrati dal mese di Febbraio a quello di Maggio.

Tre casi che hanno in comune la sofferenza di minori che seppur senza colpa si sono trovati a subire dei danni non solo fisici ma soprattutto di tipo psicologico. Come sempre accade in questi casi, infatti, dopo episodi del genere, specie se ripetuti nel tempo, i bambini possono andare incontro ad una paura incontrollata verso la scuola e le figure di riferimento. Un problema che il più delle volte richiede anche anni di terapia.
Purtroppo si tratta di situazioni che andrebbero prevenute ed è chiaramente evidente come farlo sia difficile. L’unica possibilità è quella di tenere sempre aperti gli occhi sui bambini in modo da cogliere al volo qualsiasi tipo di cambiamento e indagare in merito.

Ma quali sono i segnali da prendere in considerazione? I più importanti sono:

  • Improvvisi cambiamenti d’umore
  • Atteggiamento diverso verso l’ambiente scolastico
  • Pianti improvvisi e immotivati
  • Capricci nell’andare a scuola
  • Poca propensione a parlare di quanto accaduto nelle ore scolastiche
  • Paura dei rimproveri
  • Incubi notturni
  • Nervosismo
  • Calo dell’attenzione
  • Calo dell’appetito
  • Timidezza eccessiva
  • Irascibilità
  • Atteggiamenti violenti

Ovviamente si tratta solo di alcuni dei sintomi che andranno indagata con la giusta cautela, magari chiedendo un parere anche ai genitori dei compagni dei bambini, in modo da capire se anche loro hanno avvertito qualcosa di strano. Nella maggior parte dei casi, infatti, un insegnante violento tende ad agire allo stesso modo verso più bambini, portando ad una tensione che interferisce con il benessere di tutta la classe.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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