L’amore che fa male

Le coppie violente, sono coppie che nonostante producano una sofferenza sia fisica che psicologica  non indifferente sono formate da partner che non riescono in nessun modo ad abbandonare il campo ed affrontare una separazione.

Le donne che vivono relazioni con partner violenti e problematici trovano sempre la forza di sopportare e andare avanti. “Donne che amano troppo” così sono state definite (R. Norwood), sono donne che giustificano, coprono, seguono e assecondano i propri compagni “problematici” vivendo in modo molto tormentato il rapporto di coppia e mettendo in serio pericolo la propria incolumità fisica e/o mentale.

I comportamenti sono sempre gli stessi, gli stati emotivi sono sempre gli stessi. Il ciclo si ripete. Ogni giorno. Allo stesso modo.

Le donne che hanno partner violenti, a lungo andare, presentano caratteristiche comuni come:

  • misurare la propria autostima sulla capacità di “tenere a bada” gli scatti di ira del partner e di risolvere i suoi problemi;
  • andare sempre più incontro ai bisogni del partner perdendo di vista i propri;
  • ansia e senso di disorientamento in situazioni di separazione.

Il tipo di legame che tiene insieme le coppie in cui si agisce violenza è un legame che rifiuta l’autonomia e la separazione in favore di una modalità di relazione fusa.

Tutto questo per cosa?

Per quella fatidica “magia dell’inizio”, la magia di quell’incontro che sembra essere la soluzione a tutti i mali subiti in passato. Il partner è il balsamo curativo che sana tutte le ferite.

Generalmente, le donne che intrattengono rapporti amorosi con persone violente, hanno esperienze simili nel proprio passato. Ad esempio:

  • aver avuto genitori con problematiche gravi, come un padre alcolista o violento;
  • distacco emotivo da parte della madre;
  • lutti non elaborati;

Per queste motivazioni l’incontro con l’altro diventa così potente, perchè rappresenta il riscatto. I due partner si incontro e si uniscono quindi sull’idea che l’altro lo abbia guarito, facendo scomparire, temporaneamente, il peso di un passato cupo e triste. Il desiderio di sentirsi “salvato” è così forte che viene difeso e perpetuato ad ogni costo così tutte le strategie di controllo che vengono messe in atto sono azioni utili per garantire questo fine.

Comportamenti frequenti da parte del partner violento:

  • parlare a voce molto alta, gesticolando molto vicino alla vittima, senza colpirla ma facendole temere che può accadere a momenti;
  • svalutare e sminuire tutto ciò che viene detto e fatto dalla vittima;
  • controllo e gestione di ogni relazione di amicizia e familiare;
  • incolpare la vittima di qualsiasi reazione negativa;

Si costruisce un “Noi” che ha una propria identità, dove i partner sono conduttori e vittime allo stesso tempo.

 

Post Author: Mariella Esposito

Psicologa, psicoterapeuta, laureata in Psicologia alla facoltà di Caserta e regolarmente iscritta all'albo. Affina le sue esperienze sulle dipendenze, lo stress e la violenza sulle donne. Scrive e condivide le sue competenze con tutti per dimostrare a coloro che sono in stato di necessità che un altra via è possibile.

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