Maltrattamenti sulle donne: quando e a chi chiedere aiuto?

Le donne che subiscono violenze sembrano essere sempre di più, specialmente in ambito domestico. La maggior parte delle vittime infatti subiscono maltrattamenti dal marito, compagno e fidanzato e proprio a causa di questo legame di interdipendenza, e di amore e odio che spesso si innesca che non fanno in tempo a rivolgersi alle persone giuste.

Ci sono alcuni casi, in cui anche se hanno la volontà di liberarsi dalla morsa e dal maltrattamento familiare, queste possono essere isolate e impaurite o non sanno come comportarsi e liberarsi dalla morsa.

Una delle principali motivazioni che spingono i fidanzati e i mariti a compiere violenze, abusi e altri delitti nei confronti delle donne sono legate a un’estrema gelosia oppure delle manie di controllo dell’uomo nei confronti della moglie. Questo eccessivo controllo nei confronti della propria compagna prevede che il partner isoli la compagna dalla sua famiglia, dai suoi amici e parenti. 

Ma come è possibile evitare questi drammi? Secondo la Presidente di D.i.R.E della rete Donne in rete contro la violenza: Non basta denunciare ma è necessario chiedere aiuto e rivolgersi alle persone giuste. Una denuncia non è sufficiente, perché spesso purtroppo le donne non vengono prese in considerazione. Occorre dunque creare una vera e propria rete di sostegno e di protezione per le vittime di violenza. Inoltre, le donne dovrebbero mettersi in guardia e capire che la situazione può devolvere in casi peggiori se non si agisce subito.

Sempre meno e poche le denunce

 

Nonostante, non serva effettuare solo una denuncia bisogna comunque denunciare questi episodi, anche più volte se è necessario. Secondo un recente rapporto dell’Istat purtroppo le donne italiane che hanno denunciato una violenza subita è appena l’11,4%, tra le donne straniere invece la percentuale è del 17,1%.

Le vittime non denunciano specialmente perché hanno paura delle ripercussioni che si possono avere su di sé e per i propri figli. Circa il 37,6% delle vittime di violenza da parte del partner hanno riportato: lividi, contusioni, ferite e lesioni, tant’è che una donna su cinque è ricoverata in ospedale o costretta a rivolgersi al pronto soccorso.

Come ha spiegato il presidente dell’Istat in occasione dell’inchiesta parlamentare sul femminicidio, le violenze di genere sono una situazione altamente drammatica, specie se si pensa che ben il 20% dei casi di ricovero ospedaliero dovuti a maltrattamenti hanno riportato danni pericolosi e permanenti.

Il sistema di protezione in Italia: quali sono le carenze e i progressi condotti

Sono ancora molte le carenze sia a livello giuridico sia di protezione che si manifestano in Italia, specie a causa del filtro di una dimensione che nel nostro paese sembra avere ancora una connotazione principalmente patriarcale.

Ad affermare ciò, durante un incontro del Consiglio Superiore della Magistratura è stata un’esperta nei diritti delle donne. Questa ha aggiunto che non a caso la Corte di Strasburgo abbia richiamato per due volte il nostro paese perché non presenta un sistema protettivo adeguato.

Il problema non è solo strutturale ma anche economico. Innanzi tutto, mancano i fondi per i centri antiviolenza, che spesso prima di raggiungere la struttura passano anni a causa dell’eccessiva burocrazia. Una volta che sono stati erogati questi arrivano sempre in forma minore, come è stato più volte denunciato anche alla Corte dei Conti. 

Ci sono stati però, fortunatamente anche alcuni progressi. Specie nelle donne che sono state a lungo vittima di maltrattamenti in famiglia. Grazie ai centri anti-violenza presenti in Italia e nonostante i finanziamenti pubblici siano pochi, l’impegno di chi opera in questi centri è davvero encomiabile, come alcuni finanziamenti che arrivano dai privati e a volte anche da star dello spettacolo. 

Cosa fare in caso di maltrattamento e a chi rivolgersi

Il primo consiglio per le donne che subiscono violenza, dopo la denuncia alle autorità competenti è quello di chiedere aiuta al numero 1522, questo numero verde è stato istituito dal Dipartimento delle Pari Opportunità. Questo centralino indirizza le donne al centro anti-violenza più vicino.

La cosa più importante è rivolgersi a realtà serie, non improvvisate che siano davvero in grado di sostenere le donne in un percorso delicato e che necessita non solo di assistenza immediata, ma anche di assistenza e tutela per riabilitare le donne, quindi si necessità di una rete di supporto che va oltre al medico e allo psicologo.

Ci sono diverse realtà alle quali ci si può rivolgere, questi possono essere contattati telefonicamente oppure ci si può recare di persona. Questi sono collocati in tutta Italia e possono essere trovati online, dove è possibile rintracciare: indirizzi, caratteristiche dell’associazione e le attività svolte. Naturalmente si consiglia di scegliere tra i centri che sono riconosciuti dal Ministero delle Pari Opportunità e che operano con il suo consenso.

Quindi non basta denunciare la prima cosa da fare è rivolgersi e andare in una casa rifugio per le donne. Qui si può ottenere protezione, un sostegno legale e psicologico, le donne possono essere aiutate a uscire dal percorso di violenza e reinserirsi nel mondo del lavoro.

Chiamare il codice Rosa

Quando si subisce una violenza dal proprio marito o compagno si consiglia di chiamare il Codice Rosa, questo è stato istituito nel 2015 e prevede un percorso di assistenza presso il Pronto Soccorso, nel caso in cui si presentino delle donne che hanno subito una violenza fisica o sessuale.

L’aiuto di una task force è costituita da personale medico altamente qualificato come dottori, psicologi, assistenti sociali e infermieri. Inoltre, questa rete prevede anche il coinvolgimento di magistrati per le denunce di forze dell’ordine e il sostegno legale. Questo non è protocollo omogeneo sul territorio, ci sono alcune perplessità da parte delle associazioni che paventano il rischio di ritorsioni da parte di coloro che paventano il rischio di ritorsioni da parte degli autori delle violenze. Quindi si consiglia dopo aver chiamato il Codice Rosa di andare in un centro di anti-violenza. 

Le vittime di violenze negli ultimi anni

Al momento le donne che sono vittime di violenze sono 6.788.000 questa hanno subito violenza fisica o psicologica almeno una volta in Italia. I dati del femminicidio prevedono ben 149 delitti negli ultimi anni, la maggior parte uccise dal proprio compagno o dal proprio partner.

Post Author: Silvia Faenza

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dopo la laurea, inizia il suo percorso nella scrittura e dell'editoria, in particolare legata al web. Dal 2015 affianca alla gestione dei contenuti come libera professionista, anche le attività sociali, con un occhio di riguardo alle donne.

1 thought on “Maltrattamenti sulle donne: quando e a chi chiedere aiuto?

    […] Dopo la denuncia da parte della donna, è quindi partita un’indagine presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in seguito alla quale i Carabinieri della Stazione di San Nicola la Strada hanno potuto prendere provvedimenti. Durante l’indagine, infatti, grazie anche alle rilevazioni fatte sul luogo e a nuove dichiarazioni raccolte nel periodo che andava dal 2 Marzo al 29 Maggio, sono emerse accuse come quella di minacce aggravate, lesioni personali e sequestro di persona aggravata. Prove che hanno infine portato all’arresto di Hamid Mouaomiya. Una storia che avrebbe potuto finire in modo certamente peggiore ma che non toglie la gravità della situazione in cui è venuta a trovarsi la vittima. Una situazione che oltre ad averle procurato ferite per le quali sono state necessarie delle cure mediche, avrà sicuramente cambiato la sua percezione delle cose, portandola a dei danni psicologici. Gli stessi che, purtroppo, accomunano tutte le donne vittime di violenza fisica. […]

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