Violenza psicologica: come riconoscerla?

Spesso si sente parlare di violenza e maltrattamenti sulle donne, ma molto più spesso è difficile spiegare e sopratutto capire invece una violenza silenziosa e nascosta: quella psicologica.

La violenza psicologica è una cosa che spesso non si riesce a comprendere, anche perché capita molte volte che siano proprio le donne più intelligenti ad essere sottoposte a questo tipo di controllo mentale.

Purtroppo, rispetto a quella fisica le implicazioni psicologiche sono molto più complesse da comprendere, perché spesso è la vittima stessa a non riuscire a capire che sia sottomessa al proprio partner e compagno, nonostante questa si senta oppressa, triste o peggio ancora depressa.

La violenza psicologica è più difficile da percepire da quella sessuale e fisica, questa però anche se non si vede è comunque reale, ed è anche un vero reato.

Indicare le situazioni di abuso sono molto complessi da cogliere e da segnalare, i principali prevedono di solito l’isolamento che l’aggressore ritaglia intorno alla vittima creando un sistema mentale di dispercezione. In questi casi la vittima non riesce a riconoscere gli abusi, i segni più evidenti di abuso psicologico sono:

  • Mania di controllo
  • Insulti
  • Derisione
  • Stalking
  • Gelosia Immotivata
  • Svalutazione della vittima
  • Insulti volti a lenirne la personalità

Altri segni evidenti dell’abuso psicologico sono: insulti, manie di controllo, derisione, stalking e gelosia immotivata.

Negli ultimi dieci anni le donne e i bambini che subiscono violenza psicologica soffrono di varie patologie legate a questa, e solo l’11% di coloro che sono sottoposti a questa riescono realmente a combatterla. In alcuni casi, invece la violenza psicologica è spesso perpetrata insieme a saltuari episodi di violenza fisica.

Ma cerchiamo di comprendere meglio come riconoscere e comprendere la violenza psicologica.

Le varie tipologie di violenza psicologica

 

Esistono diversi tipi di violenza psicologica queste si sviluppano all’interno della coppia, del nucleo familiari e in alcuni casi in quelle di gruppo.

Spesso la violenza psicologica non è condotta solo contro le donne, ma anche contro i bambini, gli adolescenti ecc…Questo avviene quasi sempre nell’ambito familiare, e le principali vittime sono proprio le donne e i bambini. Perché ciò non avviene sugli uomini?

Culturalmente l’uomo è culturalmente meno pronto ad ammettere di essere una vittima, inoltre se ciò accade spesso la violenza psicologica è perpetrata dal padre, oppure dalla madre. Quindi di solito l’uomo è vittima in età da bambino o adolescenziale. Invece, sembra più difficile trovare uomini adulti che siano sopraffatti dalle compagne.

Naturalmente non bisogna mai partire dal presupposto che le vittime siano solo le donne, anche se queste sono le più soggette. In ogni caso, bisogna ricordare che le cose non sono sempre come sembrano, le relazioni familiari possono essere molto difficili da comprendere specie con uno sguardo esterno. Quindi anche i gesti psicologici violenti da parte dei genitori nei confronti dei figli spesso possono riguardare anche gli uomini e non solo le donne.

Violenza psicologica: cosa c’è alla base di questa?

La violenza psicologica, come abbiamo anticipato, può essere difficile distinguere quali siano i tipi di aggressività che si perpetrano ai fini mentali. Innanzi tutto bisogna suddividere questo tipo di violenza sotto due aspetti differenti ossia nelle relazioni tra adulti solitamente questa si presenta come una reazione comportamentale dovuta dall’altro, che diventa la proiezione di tutte le caratteristiche che il soggetto non riesce ad accettare si sé.

Quindi attribuisce all’altro tutte le difficoltà che gli impediscono di raggiungere i suoi obbiettivi. Per questo motivo si innesca quel processo di rabbia e controllo psicologico dovuto al narcisismo e all’egoismo.

Il secondo tipo di violenza è più subdola e sadica, in questo caso si prova piacere nel ferire e umiliare l’altro. Queste persone vogliono volutamente fare del male all’altro, in questo caso si tratta di un tipo di aggressività che deriva dal sadismo e che spesso si presenta in relazioni perverse, all’interno delle quali l’aggressività non è più una reazione ma è una scelta attiva effettuata per ferire un’altra persona.

Quali sono i campanelli di allarmi di violenza psicologica?

Possono esserci dei sintomi da poter riconoscere all’interno di una relazione che possono raffigurare l’inizio di comportamenti che portano violenza psicologica.

La prima cosa è la privazione e il divieto di vedere i propri amici, i familiari e le persino i colleghi del lavoro. Quando una persona si sente mancante oppure non necessaria, può essere un altro campanello d’allarme.

Una sensazione di confusione, un’alternanza nel cambiamento dell’umore del proprio partner, il non sentirsi propriamente consci di ciò che si sta subendo, e sopratutto l’inizio di un malessere che si perpetra nel tempo, può essere un campanello di allarme. Naturalmente, ogni situazioni ha dinamiche differenti e molto complessi, che solo chi li vive potrebbe comprendere appieno se si sta innescando un rapporto poco sano.

La violenza psicologica è una trama che si costruisce nel tempo, le situazioni si susseguono sino a quando non si arriva a vivere sempre più succubi del partner.

Gli effetti principali della violenza psicologica

La violenza psicologica al pari o più di quella fisica può essere devastante, e per questo motivo bisognerebbe chiedere aiuto a qualcuno il prima possibile. Quando ci si ritrova ad essere vittime di violenza psicologiche si entra in una spirale dannosa che potrebbe portare questo comportamento a violenze sempre più complesse e sadiche, creano situazioni di interdipendenza molto pericoloso.

Inoltre, si consiglia di tenere sempre a mente che gli abusi psicologici possono comunque sfociare in un sistema di violenza improvvisa e distruttiva che potrebbe portare all’omicidio. Oppure l’eccesso e l’aumento dello stato depressivo potrebbe portare al suicidio della vittima.

Nei casi che non portano a situazioni di omicidio-suicidio, bisogna ricordare che la violenza psicologica porta comunque ad effetti pericolosi come la perdita dell’autostima, delle fiducia, pessimismo, o depressione cronica.

Post Author: Silvia Faenza

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dopo la laurea, inizia il suo percorso nella scrittura e dell'editoria, in particolare legata al web. Dal 2015 affianca alla gestione dei contenuti come libera professionista, anche le attività sociali, con un occhio di riguardo alle donne.

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