Suore arrestate per maltrattamenti nel casertano

Mentre si fa un gran parlare della proposta di legge che chiede l’inserimento di sistemi di video sorveglianza all’interno delle scuole e degli istituti che ospitano persone non in grado di difendersi da sole, come i bambini o gli anziani, ecco che giunge la notizia di un ennesimo caso di maltrattamento, scoperto proprio grazie alla presenza delle telecamere. Questa volta, nell’occhio del ciclone, sono finite quattro suore del casertano, accusate con tanto di prove, di aver maltrattato dei bambini dell’asilo perpetrando atti di violenza sia fisica che psicologica.

Suore violente con bambini tra i 3 e i 5 anni

Ad indignare l’opinione pubblica è stata la notizia nella sua interezza che riguarda dei bambini in età prescolare che all’asilo, luogo dove avrebbero dovuto divertirsi e giocare in compagnia del loro coetanei, hanno invece subito delle violenze sia fisiche che psicologiche che, purtroppo, hanno creato loro diversi problemi.
Il tutto è avvenuto a San Marcellino, in una scuola prioritaria gestita dalle suore. Le donne, due indonesiane, una filippina ed una, la madre superiora, italiana, hanno abusato per diversi mesi dei loro piccoli ospiti, punendoli se a loro avviso si comportavano male non rispettando le regole impartitegli.
Ora le donne si trovano sotto accusa di maltrattamento e grazie all’indagine svolta dai carabinieri nei mesi di Aprile e Maggio, non potranno lavorare per 12 mesi. Una pena minore se si pensa ai danni indotti ai poveri bambini per i quali i genitori hanno vissuto per mesi in apprensione.

Una violenza resa nota dalle telecamere

I genitori dell’asilo di San Marcellino nutrivano dei dubbi già da un po’. I bambini, infatti, avevano iniziato a mostrare alcuni segni di disagio come dei repentini cambiamenti di umore, disattenzione o ansie immotivate al pensiero di doversi recare all’asilo. In realtà, le loro paure erano più che motivate perché una volta all’interno dell’edificio scolastico erano costretti a subire i maltrattamenti delle quattro suore. Le donne, infatti, invece di prendersene cura come avrebbero dovuto fare erano solite chiudere i bambini che non finivano di mangiare per tempo in una stanza buia. Inoltre tramite le telecamere sono emersi casi in cui per punirli usavano le maniere forti, colpendoli o strattonandoli.
L’indagine dei carabinieri è nata proprio dopo la denuncia sporta dai genitori che, sospettosi e preoccupati, hanno deciso di agire. A quel punto sono state installate delle telecamere che hanno ripreso ogni forma di violenza, rendendo note le responsabili.
Ad agire sarebbero state tre suore su quattro. La madre superiora, però, era a conoscenza di ciò che avveniva nell’istituto tanto da essere arrivata persino a promettere dei soldi ad una delle madri che si era recata lì per accusare un’altra suora di aver maltrattato la propria figlia. Per questo motivo e per aver taciuto pur sapendo di quanto avvenisse tra le quattro mura delle quali era responsabile, anche lei è stata quindi esonerata.

Si tratta dell’ennesimo caso di maltrattamento su minori, in questo caso piccolissimi, che avviene all’interno di un comprensorio scolastico. Proprio là dove i piccoli dovrebbero sentirsi al sicuro ed essere seguiti nel loro importante e delicato percorso di crescita.
Purtroppo casi come questi sembrano essere ormai all’ordine del giorno e non sempre i genitori riescono a rendersi conto di quanto sta accadendo. A volte i bambini manifestano dei disagi più tardi del solito o hanno dei modi di fare meno visibili che possono sfuggire a dei genitori più stanchi o troppo impegnati con il lavoro. Questa volta, per fortuna, la storia si è momentaneamente risolta con una sospensione e con la consapevolezza di quanto accaduto. Ciò permetterà ai genitori di prendere provvedimenti, trovando dei luoghi, si spera più sicuri, per i propri figli e cercando di colmare la frattura avvenuta al fine di farli tornare a sorridere e a vivere in modo sereno l’ambiente scolastico. In altri casi, però, le cose non vanno così e i bambini rischiano di riportare grossi danni sia fisici che psicologici. Si tratta di casi in cui gli abusi sono più gravi e due mesi di indagini potrebbero essere troppi. Un problema che di certo si potrebbe risolvere almeno in parte con l’inserimento dei famosi sistemi di sicurezza per i quali ormai sempre più genitori si battono ogni giorno. Perché non c’è nulla di più prezioso e delicato dell’infanzia, un bene che andrebbe protetto e salvaguardato ad ogni costo e che oggi più che mai si trova troppo spesso a rischio a causa di personale non qualificato o non idoneo a lavorare con dei bambini che, si sa, necessitano di tante cure, amore ed infinita pazienza.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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