Maltrattamenti minorili

Parlare di maltrattamenti minorili è sempre molto difficile per le implicazioni emotive che comporta tale argomento. Ho voluto subito inserire un link utile a Wikipedia per cercare di dare un senso pragmatico a questo articolo e quindi affrontare il tema per ragionare e comprendere.

I maltrattamenti perpetrati ai danni dei minori possono essere fisici o psicologici, ma anche sessuali che li comprendono entrambi. Ci sono maltrattamenti minorili per negligenza o trascuratezza, ed infine alcuni di essi scaturiscono dallo sfruttamento economico. Questi comportamenti mettono in pericolo la salute ed il diritto alla crescita del bambino o dell’adolescente.

Di tutte le violenze minorili quella della pedofilia si è ritagliata uno spazio mediatico importante. La cadenza di notizie riguardanti i reati di pedofilia è settimanale e l’ambito è passato dalla famiglia di qualche anno fa alla chiesa.

Fa specie pensare che i bambini vengano molestati sessualmente da figure che dovrebbero essere insospettabili, praticamente i loro angeli custodi. L’indignazione è ancor più tangibile, se vogliamo, quando viene alla ribalta un fenomeno mondiale omissivo da parte della chiesa che si è sempre opposta all’individuazione ed alla punizione di soggetti che operano a stretto contatto con i bambini.

Da qualche tempo sembra avvenire un cambiamento culturale profondo, grazie a Papa Francesco si nota una posizione meno comprensiva nei confronti dei preti pedofili. La pratica del semplice spostamento di parrocchia di fronte a problemi seri e che venivano semplicemente spostati di qualche chilometro, non viene più seguita. L’indignazione popolare e il conseguente allontanamento dalla frequentazione da parte delle famiglie delle parrocchie, hanno probabilmente indotto i vertici della chiesa a prendere seri provvedimenti.

I maltrattamenti minorili nei luoghi pubblici

Dalle cronache dei giornali emerge un quadro inquietante anche per i maltrattamenti subiti da bambini appena capaci di camminare. Casi inquietanti difficili da credere se non ci fossero i video a testimoniarli. Gli asili nido, da luoghi dove giocare e sviluppare la prima socialità a lager in cui insegnanti violenti, si fa per dire, utilizzano il loro stra potere fisico e mentale per indurre terrore e maggior controllo nella classe.

Punizioni corporali e psicologiche, isolamento, tono minaccioso e trascuratezza, ci si chiede come sia possibile che persone cosi inadatte abbiano avuto modo di frequentare aule piene di piccoli inermi. La sensazione di impotenza prevale ma allo stesso tempo ci aiuta ad allontanare da noi quegli episodi stigmatizzati come rarità, il male assoluto che non frequentiamo.

Solo una piccola percentuale emerge dalle indagini della polizia e dei carabinieri, nella realtà è lecito pensare che il fenomeno sia più allarmante. Non bisogna certo fare di ogni erba un fascio ma nemmeno credere che gli orchi cattivi siano arroccati in pochi luoghi. Sappiamo che frequentano gli stessi posti dove i bambini vengono portati o vivono. Sono parrocchie, scuole e persino tra le mura domestiche.

Una parola ripetuta mille volte fa più male di uno schiaffo

I maltrattamenti minorili non consistono solo negli atti più spregevoli ed odiosi ma purtroppo si celano anche dietro un comportamento aggressivo o omissivo, dell’adulto che ripetutamente e quotidianamente ferisce il bambino. E’ il caso della violenza psicologica come la trascuratezza o l’assistere ad episodi di violenza domestica, la cosiddetta assistita..

Viene meno la consapevolezza del proprio ruolo di genitore che non è un istinto uguale per tutti. Il genitore cattivo sfoga le sue irrequietezze sui più deboli che non hanno diritto di difesa alcuna.

Pensiamo solo al fatto che un bambino si fida ciecamente dei suoi genitori, tutto ciò che dicono o fanno è giusto. Il bambino è incapace di concepire che un genitore gli sta volontariamente facendo del male. Non riesce a codificare quel comportamento come cattivo ed ingiusto, prima di arrivare ad un certo grado di autonomia. Il genitore è la sua figura di riferimento, di attaccamento, totalmente dipendente da lei per un lunghissimo periodo.

Quali danni il bambino dovrà sopportare una volta cresciuto?

In generale gli abusi psicologici reiterati sviluppano nel bambino l’idea che lui non vale niente e per questo motivo non è amato. Subisce il costante rimprovero e l’isolamento forzato e punitivo, si sente minacciato e assume un comportamento inibito sia affettivamente parlando che materialmente non partecipando alla vita sociale.

I maltrattamenti minorili fisici

Quando il rapporto educativo prende una piega diversa da quella consueta, il genitore con costanza fa ricorso alla violenza fisica, tra i due si instaura una relazione distorta. La sfera affettiva viene intaccata e produce danni per la crescita del bambino.

I modi di maltrattare fisicamente un figlio sono vari ed alcuni persino sorprendenti. La Sindrome di Munchausen per procura è una particolare forma di violenza che si genera dallo stato paranoico e psicotico del genitore, di solito la mamma. Quest’ultima scarica sul piccolo tutte le sue ansie e paure inventando un quadro clinico inesistente che costringe il piccolo a frequenti visite mediche.

Il maltrattamento fisico è evidente sul bimbo. Ferite, ustioni, fratture fanno parte di un quadro allarmante nel quale il minore è inserito. A questi segnali evidenti ne seguono altri meno appariscenti e per questo motivo facili da leggere. Si tratta del comportamento del bambino che risulta introverso, poco incline al gioco, con scarsa autostima. Mostra timore alla vista dei genitori o del genitore. A lungo andare la sfera emotiva risulta intaccata con episodi di intolleranza, rabbia o al contrario ritrosia affettiva.

Ci si chiede quali siano le conseguenze nella vita adulta per un bambino abusato? E’ stato osservato che in età adulta ci sono molte probabilità del manifestarsi di una personalità incline alla depressione, incapaci di avere un comportamento protettivo per se stessi, disturbi di natura alimentare, e dipendenza da alcol. Ma sono citate anche tendenze al suicidio e all’auto mutilazione, in ultimo ci sono i comportamenti ai margini della legge e comunque anti sociali.

Occorre riflettere anche sul fatto che la violenza non ha un tratto genetico, viene semplicemente interiorizzata dal piccolo che la subisce senza comprenderla.

Un ultimo tema di riflessione merita di essere appena accennato ma è di estrema importanza in questa società che si appresta a divenire maggiormente tollerante nei confronti delle droghe.

Il genitore che ne fa uso, che siano esse droghe soft o meno, mettono a rischio la crescita del bambino poiché si perde, anche se momentaneamente, il controllo sulle sue azioni ed emozioni.

Post Author: sosmaltrattamenti

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