Maltrattamenti in famiglia

Donne, bambini e anziani sono spesso al centro di maltrattamenti in famiglia che si generano come conseguenza ad una condizione di sottomissione, di paura o di dipendenza economica. L’isolamento gioca un ruolo importante nella perpetrazione degli abusi sotto lo stesso tetto. Ciò che leggerai qui di seguito mi auguro possa farti aprire gli occhi su comportamenti che semplicemente corrispondono a reati.

La gran parte dei reati in famiglia avvengono a danno delle donne. Nei casi più gravi parliamo di femminicidi e sono centinaia all’anno. Quella stessa donna vittima di omicidio, con tutta probabilità ha avuto un passato più o meno recente di maltrattamenti in famiglia da parte del partner, marito o convivente che sia.

Nonostante il fenomeno sia così vasto non si capisce come mai non si riesca a porre i rimedi necessari. I motivi, forse, albergano nella difficile posizione in cui la vittima si trova.

In passato si pensava che la situazione di forte dipendenza economica e sottomissione della donna fosse la sola caratteristica che portava agli abusi domestici. Oggi, che la donna ha assunto un suo ruolo ed una sua indipendenza psicologica e lavorativa, il fenomeno è rimasto pressapoco lo stesso. Alcuni oggi affermano che è proprio nell’indipendenza raggiunta e difesa, la causa della violenza da parte degli uomini non in grado di accettarla. Questa tesi non rappresenta il passato o i casi in cui la donna non ha un ruolo lavorativo attivo, quindi è solo un pretesto.

Indagare sul disagio psicologico che si crea in una coppia non è oggetto di questo articolo, rileviamo solo che esiste un fenomeno e che la parte debole, la donna nella maggior parte dei casi, debba essere aiutata ad uscire da situazioni complicate e pericolose.

 

Il primo passo è capire che si sta subendo violenza

Spesso pensiamo che il segnale delle violenze domestiche da parte di un famigliare debba essere necessariamente fisico. Non c’è nulla di più falso. Le violenze iniziano prima sotto il profilo psicologico ed hanno l’obiettivo di influire sulla personalità del famigliare malcapitato, poi possono proseguire anche fisicamente. La cosa più difficile, visto il percorso psicologico che la vittima fa, è rendersi conto che si è in una situazione difficile e pericolosa, ma soprattutto che non se ne ha colpa alcuna.

Le minacce sono il modo che ha il famigliare aggressivo di generare paura nell’altro. Un classico esempio è il tentativo di porre il partner in uno stato di isolamento affettivo. L’insulto, la denigrazione continua hanno come conseguenza la mancanza di autostima e la necessità di rinchiudersi in se stessa per proteggersi. E’ questo il primo passo falso. Occorre evitare di rimanere intrappolati in un rapporto sbagliato. Bisogna capire che è in atto un tentativo di continua svalutazione della personalità, è un atteggiamento violento pensato e messo in pratica.

Le minacce fisiche sono il segnale più grave che qualcosa nella persona che avete accanto non va. Non ci sono giustificazioni che potete dare poiché dentro di voi siete coscienti che la situazione non cambierà. Occorre armarsi di buona volontà e chiedere aiuto.

Chiedere aiuto per evitare i maltrattamenti in famiglia

Il legame famigliare può essere difficile da superare quando le cose degenerano. La paura di perdere i figli, oltre che quella derivante dalle violenze domestiche, possono indurre chiunque a rimanere in uno stato di paura perdurante. Non è la cosa giusta da fare. Non si possono avere mezzi termini in questi casi. Bisogna chiedere aiuto legale, da soli è difficile cambiare la situazione, se non impossibile.

I familiari sono i primi a dover essere informati, ma nei casi in cui non è possibile, fortunatamente non è difficile in rete trovare i centri anti-violenza. La consapevolezza del pericolo è tale che oggi si può porre rimedio alle situazioni più gravi.

Nei casi più difficili la donna, previa una dichiarazione di allontanamento che attesta che sussistono gravi e fondati motivi, può lasciare il partner e la casa in cui vive per soggiornare in residenze con indirizzo segreto in attesa che l’iter burocratico faccia il suo corso. Queste associazioni prevedono anche di portarsi i figli con se.

E’ importante che la donna abbia gli strumenti per capire cosa e come fare per salvarsi da un rapporto sbagliato. Non servono denunce per attuare un percorso di emergenza.

Per completezza ti aggiungo un link che può essere utile, clicca qui. Ti segnalo anche che è attivo il numero 1522 a cui rivolgersi in caso di violenza sulle donne, è il centro Antiviolenza Donna attivo 24 ore su 24 ed è gratuito. Nei casi più gravi ci sono i carabinieri 112 o la polizia al 113 oppure l’emergenza sanitaria al 118.

I maltrattamenti in famiglia possono riguardare anche un minore. Anche qui i casi di cronaca fanno emergere un quadro sconcertante. Abusi fisici di natura sessuale sono quelli che più ci colpiscono ma non sono i soli. I piccoli non hanno nessun modo per difendersi, occorre che ci sia almeno un adulto a vigilare.

E’ il comportamento del bambino che cambia repentinamente di solito. Qualcosa non va, e non riesci a capire quale disagio sta affrontando il piccolo perché non riesce a dirtelo. Pensi all’asilo, o alla scuola, inizi a porre domande sempre più ficcanti ma non riesci proprio a capire perché il piccolo abbia cambiato il suo atteggiamento in casa. La difficoltà è maggiore poiché non immagineresti mai che l’orco è tra le mura domestiche.

L’unico modo che hai, per direzionare i sospetti, è osservarlo il più possibile e non lasciarlo solo.

Per concludere

Non possiamo pensare che queste cose non succedano, al contrario occorre essere vigili. Una regola fondamentale è rimanere in contatto con il mondo esterno, che si tratti di parenti o amici, una rete può essere la salvezza, soprattutto se i maltrattamenti sono a danno delle donne. I minori, o anche gli anziani devono essere tutelati, l’indicatore che c’è qualcosa che non va è nel loro atteggiamento. L’ansia, la chiusura possono raccontarci di un disagio insolito.

Quando ci siamo resi conto che sono in atto dei maltrattamenti in famiglia chiediamo aiuto, non rimaniamo soli a gestire situazioni così complicate e pericolose. Il rapporto affettivo inficia una soluzione poiché nella maggior parte dei casi si tratta di reati, non aspettiamo di subirne o farne subire altri.

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