Violenza psicologica sui minori: come avviene e come riconoscerla

Quando si parla di violenza sui minori, le prime cose che vengono in mente sono la violenza di tipo fisico o sessuale, forse perché più evidenti e maggiormente riconoscibili. Eppure nell’orribile mondo delle violenze ne esiste anche una di altro tipo, di cui si sente parlare molto poco e che spesso avviene anche sotto gli occhi di tanti che, faticando a riconoscerla, non si rendono conto del tormento interiore del minore.
Si tratta della violenza psicologica, e seppur diversa dai primi due tipi di violenza appena citati, risulta comunque grave sia per la crescita che per lo sviluppo psicologico del minore.

Come avviene la violenza psicologica sui minori

Ciò che rende particolarmente grave la violenza psicologica è che spesso è così subdola che la stessa vittima fatica a riconoscerla, sentendosi inadeguata e sbagliata e andando così a peggiorare la situazione in cui già si trova.
Si tratta di una sorta di manipolazione mentale in cui l’aggressore cerca sempre di ribadire alla vittima la sua situazione di inferiorità, facendogliene anche una colpa.
Ovviamente questo genere di violenza cambia in base all’età della vittima.
Quando il minore è molto piccolo basta un rimprovero più sentito per farlo sentire sbagliato, mentre con la crescita, in genere si arriva a veri e propri insulti volti ad annientare psicologicamente la vittima. Spesso a compiere questo genere di violenza sono i genitori ma in alcuni casi anche gli insegnanti.

Si tratta di una situazione potenzialmente a rischio in quanto il minore, non consapevole di quanto stia accadendo, finisce con il diventare succube delle parole di chi lo aggredisce, prendendole per vere e iniziando ad aver paura dei risultati delle proprie azioni tanto da cercare sempre l’approvazione implicita, in primis di chi ha messo in atto la violenza psicologica e con il tempo verso chiunque si reputi superiore o in grado di avere una visione più corretta delle cose.
Questo genere di violenza, porta solitamente le vittime a sentirsi braccate, costrette in un angolo e senza via d’uscita.
Al contempo le emozioni che provano sono confusionarie, mescolandosi tra risentimento verso chi li critica ed offende di continuo e rabbia verso se stessi per essere sempre in errore. Una condizione che è facile immaginare come può portare a rendere la vita di chi si trova in questa brutta situazione a soffrire più del dovuto e a vivere in un perenne stato di ansia, il tutto con il rischio di sviluppare una profonda insicurezza o tic nervosi e di crescere con una mentalità instabile data dal troppo stress subito durante l’infanzia.

Come riconoscere un minore vittima di violenze psicologiche

Come già detto, una delle cose più difficili, quando si parla di violenza psicologica sui minori è quella di riuscire a riconoscere chi sta vivendo un tale incubo. Che ne sia consapevole o meno, infatti, il minore chiederà difficilmente aiuto perché non del tutto convinto di essere nel giusto e perché abituato a pensare di meritarsi punizioni o parole cattive.
Volendo però riassumere un quadro generale dei sintomi più facilmente riconducibili ad una situazione del genere, questi sono i principali:

  • Comportamenti impulsivi
  • Paura di prendere decisioni in modo autonomo
  • Eccessiva timidezza
  • Difficoltà di apprendimento
  • Dipendenza psicologica da persone autoritarie
  • Scarsa autostima
  • Disturbi del sonno
  • Difficoltà nel gestire le proprie emozioni
  • Pianto o rabbia quando non si riesce a comprendere cosa pensano gli altri
  • Autolesionismo
  • Ritardo nello sviluppo

Come riconoscere un adulto che sta usando violenza psicologica su un minore

Anche in questo caso ci sono dei modi di fare che se ripetuti possono indicare un genitore o insegnante che sta agendo ai danni di un minore:

  • La manipolazione psicologica
  • L’indifferenza
  • L’ostilità costante verso il minore
  • L’assenza di dimostrazioni d’affetto o gesti gentili immediatamente seguiti da altri episodi di violenza
  • Le urla immotivate usate al posto delle parole
  • Minacce di prenderlo a botte se si comporta male
  • Paragoni continui con altri bambini che sono sempre migliori
  • Usare i ricatti emotivi per ottenere qualcosa

Riscontrare questi atteggiamenti in un adulto che ha a che fare con un minore che mostra segni di violenza psicologica è da se un dato che andrebbe analizzato al fine di assicurarsi che il piccolo non sia effettivamente in pericolo. Bisogna infatti ricordare che una violenza psicologica protratta nel tempo, porta a dei futuri adulti infelici e con problemi nello sviluppo psicologico e che nel peggiore dei casi, troppe vessazioni possono spingere i minori verso il suicidio. Per questo motivo, davanti al dubbio di una simile aggressione emotiva, bisognerebbe sempre accertarsene per cercare di porvi rimedio, chiedendo aiuto alle autorità competenti.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.