Violenza psicologica sul coniuge: come riconoscerla e affrontarla

Quando si parla di violenza coniugale i tipi di attacco che si possono subire sono solitamente due, uno è quello fisico che può avvenire con pugni o calci o sfociare nella violenza di tipo sessuale e l’altro è quello psicologico, spesso più difficile da riconoscere per via dell’assenza di segnali visibili. Ovviamente la distinzione non è mai così netta e nella maggior parte dei casi chi agisce contro la propria moglie o convivente lo fa in modi diversi che vanno da quello fisico a quello psicologico. Oggi, però, proveremo ad approfondire meglio la violenza di tipo psicologico, in modo da far si che i segnali siano chiari e riconoscibili sia dalle vittime che dai loro familiari che spesso potrebbero agire in qualche modo ma che in assenza di indicazioni rischiano di non cogliere la gravità della situazione delle persone care che li circondano.

Violenza coniugale di tipo psicologico, come avviene e come riconoscerla

Sembrerà strano ma a volte ci sono casi di violenza che è davvero difficile riconoscere, al punto che le stesse vittime non si rendono conto di esserne coinvolte. Spesso la causa è un rapporto disfunzionale di quelli così detti tossici, dove i confini tra amore e odio si sono fatti sempre più sottili fino a sparire e a non essere più riconoscibili né dalla vittima né da chi perpetua gli atti di violenza. In altri casi, invece, la violenza psicologica avviene per controllare la vittima al fine di intrappolarla in un rapporto non sano dove l’amore è stato sostituito dall’ossessione.

Riconoscere questo tipo di violenza è ovviamente difficile ma non impossibile. Per farlo, infatti, basta osservare come si comporta la persona “colpevole” di abuso psicologico. Ecco quindi dei segnali che sia l’eventuale vittima che i suoi cari potrebbero riconoscere.

  • Gelosia eccessiva. In amore un po’ di gelosia è più che normale. Quando questa diventa patologica, però, è difficile continuare a parlare di amore. Per capirlo basta osservare gli atteggiamenti della persona gelosa. Se al normale fastidio di vedere la propria compagna al centro delle attenzioni di qualcun altro subentra un atteggiamento aggressivo nei suoi confronti, la gelosia è già di tipo negativo. Altri segnali sono poi minacce, imposizioni di vestire in modo diverso o di non rivolgere la parola ad altri. Anche un eccessivo controllo dei movimenti della compagna o voler sapere con chi si sente o dove va sono sintomo di una gelosia di tipo patologico che molto spesso rientra anche tra le caratteristiche di violenza psicologica
  • Svalutazione della compagna. Parole volte a sminuire la persona sono un altro chiaro segnale di violenza psicologica. Spesso si inizia con qualche parola aggressiva o con delle critiche minori e apparentemente casuali. Queste, con il tempo, si fanno via via più pesanti e frequenti, rasentando la violenza psicologica e portando la vittima a non rendersi conto di ciò che sta accadendo. In questo caso un aiuto può arrivare dall’esterno ed in particolare da amici e parenti della vittima che cogliendo accuse o parole poco gentili nei suoi riguardi potrebbero cercare di aprirle gli occhi, stando attenti anche ad altri atteggiamenti in grado di indicare la violenza in essere
  • Atteggiamenti di tipo punitivo. Si tratta di modi di fare che hanno lo scopo di far sentire sbagliata la vittima e che tendono a punirla quando non si comporta come si desidera, cosa che tra l’altro avviene piuttosto spesso. La vittima si trova così al centro di silenzi ostinati, di frasi dette a denti stretti o di atteggiamenti aggressivi e volti a ferirla per farla sentire in colpa e portarla a chiedere scusa per qualcosa che il più delle volte non ha neppure commesso

Cosa fare per uscire da un caso di violenza coniugale psicologica

Se ci si rende conto di essere al centro di atteggiamenti di questo tipo e di essere quindi una potenziale vittima, la prima cosa da fare è deciderne di uscirne. Per farlo è indispensabile chiedere un aiuto esterno in grado da fungere da supporto le volte in cui si tenderà a vacillare, pensando di essere in errore. Ovviamente è praticamente impossibile pensare di cambiare l’altra persona, per questo motivo bisogna accettare l’idea di allontanarsi dal compagno o coniuge in questione, e lavorare sulla propria autostima. In questo modo si potrà essere sicure di non ritrovarsi in una situazione analoga e di non permettere più a nessuno di mettere i propri bisogni per primi. Solo in questo modo si potrà avere la certezza di poter tornare ad amare, questa volta creando un rapporto con che sia sano da entrambe le parti e che non crei alcun tipo di sofferenza.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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