Maltrattamenti all’asilo: come capire eventuali episodi di violenza fisica o psicologica?

Maltrattamenti all’asilo: come capire eventuali episodi di violenza fisica o psicologica?

Recentemente sono stati diversi i casi in cui si sono scoperti maltrattamenti dei bambini all’interno delle strutture preposte alla loro educazione.

Negli ultimi anni i casi sono stati così tanti, da portare i genitori a firmare innumerevoli petizioni al fine di chiedere l’istituzione obbligatoria delle telecamere all’interno delle strutture educativi quali asili nido e asili comunali.

Maltrattare i bambini è un’azione spregevole in ogni campo, ma nei luoghi dove i bambini dovrebbero essere protetti, nutriti e curati è ancora più agghiacciante. Spesso i casi di maltrattamento derivano a causa di un esaurimento nervoso delle maestre e delle tutrici, certo ciò non giustifica il loro comportamento, ma ci porta a chiederci che forse sarebbe necessaria una sorveglianza maggiore.

Non solo una maggiore sorveglianza con le telecamere ma anche un controllo psicologico periodico che possa far comprendere se l’insegnante è adeguata a ricoprire il ruolo che le è stato affidato all’interno dell’istituzione scolastica.

Al momento, non ci sono molti mezzi per prevenire questi comportamenti, ma è possibile capire tempestivamente se qualcosa non va controllando il comportamento del bambino.

Come riconoscere e cogliere i segnali di disagio del bambino? Vediamolo insieme!

 

Indicatori di disagio infantile: come riconoscerli

Gli indicatori del disagio durante il periodo dell’infanzia sono diversi. Bisogna ricordare sempre, che prima di ipotizzare un maltrattamento è necessario non solo riconoscere segnali più o meno evidenti. Bisogna anche consultare gli specialisti del settore al fine di comprendere se questi sentori siano reali o meno.

Quindi non è sufficiente notare da soli comportamenti diversi dal solito o segni fisici compromettenti. Questi devono comunque essere osservati e confermati anche da specialisti del settore quali: pediatra, psicologi e pedagogisti.

I segnali di maltrattamento fisico

Tra i segni principali di maltrattamento del bambino sono sicuramente quelli causati dalla violenza da un punto di vista fisico. Si consiglia di controllare il bambino e di osservare attentamente il suo corpo ed eventuali segnali di violenza fisici. Se si notano regolarmente: lividi, morsi, ferite, contusioni ed escoriazioni in punti del corpo che non possono essere colpite accidentalmente, è necessario prendere alcune precauzioni.

La prima cosa da fare nel caso il bambino frequenti la scuola materna è parlare con le maestre per capire se questi segni sono dovuti a collisioni con altri bambini. In questo caso sarebbe necessario fare un incontro con i genitori egli insegnanti per comprendere come riuscire a evitare questi comportamenti violenti.

Nel caso invece questi segni non siano imputabili a collusioni con altri bambini, è necessario portare il bambino dal pediatra che potrà dare una visione più chiara della situazione. Dopo di ché si può procedere alla denuncia e alla relativa indagine da parte del corpo dei Carabinieri. 

I segnali comportamentali

I segnali fisici sono quelli che solitamente sono più facili da individuare e che permettono più facilmente di comprendere se sussiste una situazione di maltrattamento. Purtroppo la maggior parte dei casi scoperti, più che di violenza fisica spesso erano espressioni di sadismo volte però a ledere la dignità e la libertà del bambino. 

In questi casi, molto spesso gli indicatori di queste vessazioni quindi sono riscontrabili nel comportamento del bambino.

Gli indicatori psicologici implicano: 

  • Cambio repentino del comportamento del bambino
  • Cambi di umore
  • Segnali di instabilità emotiva
  • Difficoltà relazionali
  • Reattività eccessiva
  • Passività da parte del bambino a casa e con i genitori
  • Difficoltà di concentrazione
  • Ritardo dello sviluppo psicomotorio
  • Difficoltà di controllo degli sfinteri
  • comportamenti autolesionisti
  • Inappetenza

Tutti questi comportamenti possono derivare da una sensazione di malessere interno al bambino.

I comportamenti allarmanti sono riscontrabili anche nei gravi segni di disagio come ad esempio:

  • Pianto improvviso
  • Lamenti eccessivi
  • Sensi di Colpa
  • Ansia
  • Isteria
  • Angoscia
  • Incubi
  • Malinconia
  • Disturbi del sonno
  • Enuresi
  • Disturbi alimentari

Per questo motivo se si notano dei comportamenti insoliti e molto strani, bisogna innanzi tutto portare il bambino da un pediatra, che potrà poi consigliare un consulto ulteriore con un pediatra o con uno psicologo infantile. Dopo una perizia medica competente, sarà possibile richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. I carabinieri dunque, prenderanno in carica la richiesta e cercheranno di scoprire se nella struttura avvengono dei maltrattamenti. 

Di solito, al fine di fare una denuncia che possa motivare l’intervento delle forze dell’ordine è necessario prima confrontarsi con gli altri genitori, per capire se anche gli altri bambini si stanno comportando in modo anomalo.

 

Rintracciare segni di maltrattamento nel disegno

Infine, uno dei modi per comprendere i casi in cui un bambino subisce dei maltrattamenti è il disegno. Quando i bambini hanno tra i due e i tre anni possono avere difficoltà a esprimersi verbalmente, per questo motivo si sceglie di capire quale sia il problema che lo attanaglia attraverso il disegno.

I bambini molto piccoli possono creare dei disegni con le dita per far capire allo psicologo di comprendere se c’è un problema a livello scolastico o famigliare. 

Se il bambino è più grande è possibile chiedere al piccolo di utilizzare sia i pennarelli sia le matite.

I tratti che solitamente possono essere considerati allarmanti, quando sono molto piccoli, sono: 

  • Il continuo disegnare segni puntiformi (in questo caso c’è un segno di paura da parte del piccolo)
  • Tratti rigidi e disordinati: indicano forte aggressività sopratutto se farti con forza
  • Utilizzo di colori cupi come il grigio o il nero
  • Disegni di cose e immagini paurose

Si ricorda di non provvedere a fare interpretazioni azzardate, ma di portare il bambino da un pediatra esperto nell’interpretazione del disegno. Non bisogna assolutamente effettuare delle supposizioni senza in ogni caso portare il bambino da uno specialista e senza confrontarsi con gli altri genitori. 

 

Post Author: Silvia Faenza

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dopo la laurea, inizia il suo percorso nella scrittura e dell'editoria, in particolare legata al web. Dal 2015 affianca alla gestione dei contenuti come libera professionista, anche le attività sociali, con un occhio di riguardo alle donne.

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