Stalking su Instagram – come prendere le misure

Il social network più in voga sembra stia diventando Instagram. Come era già capitato per Facebook, sono sorte preoccupazioni per gli usi che alcuni malintenzionati possono fare delle informazioni divulgate liberamente. Lo stalking su Instagram comporta ancor maggior preoccupazione, poiché sono soprattutto i giovanissimi a farne uso.

Instagram si basa sulla condivisione delle storie fatte di foto, liberamente scattate ed aggiunte al proprio profilo. Della foto fanno parte anche i dati di geo-localizzazione e questo aspetto porta con se il pericolo più grave. Uno stalker può agire liberamente senza che sia tracciato.

Facciamo un passo indietro. Gli utenti di questo social network pubblicano i loro post fatti di immagini. Queste rimangono attive per 24 ore, ma gli utenti che lo desiderano possono continuare a vedere la storia dei personaggi che intendono seguire. Se chi compone la storia aggiunge i luoghi dove le scatta si può arrivare a tracciare i percorsi e i luoghi che abitualmente frequenta.

Se si hanno dei sospetti riguardo a possibili attività di stalking su Instagram o se si stanno vivendo, in generale, situazioni di questo genere occorre rimuovere la condivisione della propria posizione. Solo in questo modo si può evitare che un aggressore possa tenere traccia dei tuoi movimenti.

Togliere la localizzazione da Instagram

Occupiamoci ora di togliere la possibilità di essere rintracciati tramite Instagram. Procedi in questo modo.

Apri l’app e fai tap sul Profilo utente che si trova in basso a destra. Seleziona la classica icona della localizzazione. E’ una goccia d’acqua messa al contrario, quando cliccata fa apparire le foto su una mappa. Se ingrandisci vedi le immagini nei luoghi.

Per ogni foto che hai individuato clicca sul pulsante modifica. La bolla blu diventa verde. Se selezioni un gruppo di fotografie e premi modifica apparirà un menu. Puoi togliere la localizzazione cliccando su deseleziona tutto in basso a sinistra. Successivamente su fatto e poi conferma.

Per essere ancor più incisivi si può pensare di agire sullo stesso smartphone, basterà individuare nel menu la funzione di localizzazione e disattivarla per qualsiasi servizio. In alternativa si può dal telefono scegliere per quali app consentire o meno la geo localizzazione.

Oltre alla localizzazione un altro pericolo che si può correre su Instagram, ma anche su altri social network, è la pubblicazione de proprio numero di telefono. Lo stalker di Instagram non aspetta altro per riuscire ad insinuarsi nella vita della vittima. Dal numero incautamente pubblicato, si passa a messaggi incessanti che arrivano solitamente tramite WhatsApp.

Le tecniche più pericolose dello stalking su Instagram

Si può finire sotto le grinfie di uno stalker senza averlo mai conosciuto, e non sempre è facile per la stessa vittima capire se si subisce maltrattamenti. Dalle cronache apprendiamo particolari tecniche che vengono utilizzate per indurre la vittima a concedere dati o fotografie di se. In alcuni episodi è stato segnalato che il perseguitato viene virtualmente accerchiato dal suo persecutore che letteralmente ruba la sua identità. La creazione di falsi profili viene spesso fatta nelle due direzioni. Uno stalker crea il profilo della sua vittima, su un social network per pubblicarci foto sconvenienti al fine di denigrarla e porla in ridicolo o ricattarla. E’ la condizione di chi si sta vendicando, per una relazione finita o per un  presunto torto subito.

La stessa vittima pone in essere azioni di dissimulazione aprendo account fasulli e nascosti al suo assalitore.

La finta richiesta di amicizia fatta con un nick fasullo può nascondere un tentativo di procurarsi dati personali al solo scopo di molestare un’altra persona. Purtroppo la rete non viene vissuta come una parte reale dell propria vita ma semplicemente come un passatempo dove le difese si abbassano perché non si percepiscono pericoli.

Le persone non si vedono in carne d’ossa e quindi prevale in noi la sfera sociale di condivisione e non quella della diffidenza.

Va detto che lo stalking deve avere caratteristiche precise che sono non applicabili solo all’ambito virtuale ma all’azione ripetuta di persecuzione che genera stati di ansia e sensazione di pericolo per la propria incolumità fisica. Il perseguitato per proteggersi cambia le sue abitudini di vita.

L’utilizzo del social network, da parte di uno stalker per rovinare la vita di una persona, è una condizione incidentale. Instagram in questo senso è’ solo uno strumento come lo può essere il campanello di casa della vittima, premuto alle tre di notte o il telefono che suona incessantemente.

Il mondo dei social ha fatto aumentare i reati di stalking

A vedere alcuni dati c’è da rimanere allarmati. Se parliamo di comportamenti persecutori sono più di 2 milioni le donne che hanno subito atteggiamenti persecutori. Il 10% di queste persecuzioni è stato denunciato. Più del 60% degli attui persecutori cessano dopo l’ammonimento dell’autorità di polizia. La legge introdotta nel 2009 ha il merito nell’inquadrare il reato di stalking, ed ha fornito lo strumento per combattere sul nascere quegli episodi che possono essere fermati in breve tempo e con un semplice esposto.

Purtroppo parliamo solo del reato di ingiurie che porta allo stalking e non dei casi gravi verso i quali la legge ancora non riesce a porre reale rimedio se non in via postuma.

I Social network come Instagram, sono uno degli strumenti che facilitano la raccolta dati. Lo stalker lo utilizza non per molestare ma per pianificare la molestia.

Ciò che occorre normare meglio è la tutela della privacy che negli ultimi anni ha subito forti scossoni sino a ritenerla del tutto inadeguata. Gli stili di vita dei giovani privilegiano la ricerca del massimo effetto e successo social.

La società ha accettato di consegnare i propri dati personali nelle mani delle big company in cambio del servizio gratuito di utilizzare le varie applicazioni. Questo modello, rende poiché i dati delle persone costituiscono, se raggruppati, una fonte notevole di guadagno.

La gente continuerà a comportarsi nello stesso identico modo anche in presenza di nuovi modi di adesione alla privacy. Dobbiamo ormai considerare che si tratta di un modello sociale e in questo ambito va inquadrato lo stalking su Instagram.

In conclusione lo stalking non si manifesta in un modo diverso a seconda della piattaforma sulla quale siamo, la utilizza e approfitta delle sue peculiarità. Se prima lo stalker doveva pedinare una persona per tracciarne i luoghi di frequentazione adesso lo fa più comodamente con Instagram.

Post Author: sosmaltrattamenti

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