Body shaming: quando i maltrattamenti avvengono via social

In questi giorni non si fa che parlare di body shaming, la forma di maltrattamento esplosa negli ultimi anni e che punta all’accanimento contro la forma del corpo delle persone. Un male della società moderna che è cresciuto quasi in sordina, esplodendo di colpo in modo del tutto inatteso. Ad oggi, i casi di questa forma di maltrattamento mediatico sono così tanti da non riuscirsi a contare in modo esaustivo e, cosa ancor più grave, mancano delle vere e proprie armi con le quali difendersi del tutto. Un problema che rende la vita di chi lo subisce davvero impossibile, portando le vittime a forti depressioni e attacchi di panico.

Body shaming: ecco di cosa si tratta

Nonostante sia sempre più spesso sulla bocca di tutti, il vero significato di questa parola sembra sfuggire alla maggior parte delle persone, specie a quelle che non sono cresciute tra smartphone e social e che oggi ne vivono un assaggio grazie a figli o nipoti. In parole semplici si parla del giudizio negativo sulla forma del corpo di una persona. Una forma di bullismo che si concentra sul disprezzare un dato soggetto per i tratti marcati del volto, perché con qualche chilo di troppo, più magro del solito, troppo alto, troppo basso, etc… Tutti parametri puramente soggettivi e che, in ogni caso, non dovrebbero costituire un metro per giudicare una persona che, come ben si sa, è molto più del suo semplice aspetto fisico.
Purtroppo, nell’era del digitale, dove modelle e influencer si mostrano spesso solo nella loro versione migliore, tanti adolescenti finiscono con il convincersi che l’unica realtà accettabile sia quella di un fisico senza difetti. Una realtà praticamente impossibile visto che neppure attori e modelle lo sono, tanto da ammettere sempre più spesso di essere stati a loro volta vittime di questa forma di bullismo.
Si, perché se oggi scorre tutto sul web, un tempo queste critiche alle quali seguivano sempre emarginazione, frecciatine e atteggiamenti lesivi, avvenivano a scuola o in palestra.
Questo, seppur comunque terribile, rendeva il tutto meno tragico rispetto ad oggi. A volte, infatti, “bastava” cambiare scuola o tornare a casa per poter evitare il problema, riuscendo così a risollevarsi dalla vessazione subita.
Oggi, invece, il body shaming si è fatto più forte, scorre sul web, si affaccia su youtube e prende casa sui social. Un po’ come un virus dapprima contenuto e successivamente liberato per un’intera città. Un virus all’apparenza innocuo, che si presenta con qualche parolina di troppo, a volte espressa in modo così leggero da strappare persino qualche sorriso, salvo poi evolvere in una sorta di persecuzione mediatica in grado di rovinare la vita di chi la subisce.

Gli effetti del body shaming sui più giovani

Quando avviene tra i più giovani, il body shaming prende la forma del maltrattamento mediatico. Chi lo subisce, infatti, subisce una vera e propria forma di persecuzione che spesso inizia tra i banchi di scuola per poi seguire la vittima fino a casa, attraverso social o blog. Chi si trova al centro di queste attenzioni spiacevoli non ha mai un momento di tregua, trovandosi a passare ore sul web per cercare foto, video e offese perpetrate da altri. Una sorta di persecuzione di massa che nei casi peggiori si alterna tra social e vita reale, facendo sentire la vittima sempre sotto attacco. Questo porta spesso a veri e propri stati d’ansia e attacchi di panico, senza contare la componente peggiore ovvero il crollo dell’autostima che, minacciata sotto più fronti, finisce con lo sparire del tutto, facendo pensare che gli altri abbiano addirittura ragione.

Certo, le forme di body shaming sono tante e di livelli differenti. Il punto, però, è che trattandosi di una sorta di maltrattamento generato spesso dalla massa, il suo evolversi è così rapido da non poter essere controllato. Per questo motivo, l’unico modo per proteggere i più giovani da questa forma di violenza verbale è quello di iniziare a sensibilizzare il più possibile la gente, ricordando che giudicare la forma fisica non è mai corretto, al di là di cosa si pensi o di come si presenti l’altra persona.
Troppe volte, infatti, anche tra coloro che criticano il body shaming ci sono persone che, inconsapevolmente, lo metto in atto, magari facendo notare ad un’amica che ha perso o preso diversi chili o che ha dei brutti piedi o che vestita in un determinato modo sembra più tozza. Certo, esprimere un parere o dare un consiglio non è una forma di bullismo ma spesso il confine tra le due cose è così sottile da essere superato in modo del tutto impercettibile. Per questo motivo, sempre più persone, soprattutto quest’estate, stanno cercando di sensibilizzare via social le più giovani, parlando di autostima, di amor proprio e di vera bellezza, quella invisibile, che nasce dal cuore e che, di base, resta la più importante.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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