Codice rosso contro la violenza sulle donne

A pochi giorni dalla giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge denominato “Codice rosso”, un disegno che mira a rendere più efficace la tutela delle donne vittime di violenza. La proposta, partita dai ministri Alfonso Bonafede e Giulia Bongiorno, sarà ora trasmessa alla Camere in vista dell’avvio dell’iter parlamentare. Si tratta di un progetto al cui centro si trovano regole rigide e scansionate da tempistiche ferree, alle quali si uniranno anche corsi volti a formare il personale che ogni giorno entra in contatto con le donne maltrattate e tutto per un iter che mira ad essere più rapido e sicuro. Vediamo nello specifico come funziona il codice rosso e perché potrebbe rivelarsi utile nella lotta contro la violenza sulle donne:

Codice rosso, ecco come funziona il nuovo disegno di legge

Al centro del nuovo disegno di legge c’è la modifica dell’articolo 347 con relativo obbligo per la polizia giudiziaria di rendere subito nota al pubblico ministero ogni caso di denuncia di maltrattamento. A rientrare tra i maltrattamenti in questione sono gli atti persecutori, la violenza sessuale e le lesioni aggravate sia che vengano commesse in famiglia che in situazioni di convivenza. In questo modo si andrebbe ad eliminare uno dei più grandi nemici delle donne maltrattate che è lo scorrere del tempo.
In modo consequenziale anche l’articolo 362 subisce una modifica. Le vittime, infatti, dovranno essere ascoltate entro tre giorni dall’inizio delle procedure. Un lasso di tempo che potrà essere prolungato solo se ciò andrà a favore della vittima stessa, per motivi di privacy o di altro tipo.
La polizia giudiziaria non avrà quindi modo di valutare l’esistenza dell’urgenza, dovendo procedere immediatamente all’avvio delle indagini con priorità assoluta.

Per far si che tutto funzioni correttamente non mancherà quindi la formazione del personale che sarà obbligatoria già un anno dopo l’entrata in vigore della legge, coinvolgendo l’arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato e quella penitenziaria. Lo scopo è ovviamente quello di fornire tutte le informazioni utili su come agire in presenza di questi casi di abuso, imparando anche ad interfacciarsi meglio con le vittime di violenza, dando così loro il miglior supporto possibile.

A cosa può portare il codice rosso contro la violenza sulle donne

Si tratta di un disegno di legge che sembra puntare ad un miglioramento concreto di tutto l’iter con il quale le vittime di violenza hanno a che fare ogni giorno, andando a toccare tutti quei punti che da diverso tempo sono elencati come carenti, portando di fatto a situazioni anche gravi dove le donne, spesso lasciate da sole, hanno continuato a subire violenza, a volte perdendo persino la vita.

Il codice rosso giunge quindi come un messaggio di speranza per tutte quelle donne che ogni giorno si trovano a subire in silenzio abusi di ogni tipo dai propri compagni e che spesso preferiscono non denunciare per paura di non essere ascoltate o di trovarsi intrappolate in un iter più grande di loro.
Ed è proprio per rendere ancor più evidente la speranza insita nel progetto che durante la riunione a Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte e i ministri hanno indossato un nastrino rosso, volto a simboleggiare lo stesso codice amico delle tante donne bisognose di protezione.

Non è mancato neppure l’intervento da parte del presidente del Consiglio che su Twitter si è espresso con un messaggio a favore del nuovo disegno di legge:

“Dal Governo un segnale concreto contro la violenza sulle donne”

Ricordiamo che ogni giorno, le donne vittime di maltrattamenti sono sempre più numerose e che non sempre riescono a trovare giustizia per ciò che subiscono, alcune perché non ascoltate in tempo, altre perché troppo spaventate per ribellarsi e recarsi dalla polizia per sporgere denuncia. Altre ancora, invece, si trovano a vivere il tutto in silenzio perché non del tutto sicure di essere delle vittime, erroneamente convinte, a volte per una cultura diversa ed altre per sensi di colpa che spesso colpiscono chi si trova ripetutamente nei panni della vittima, di non meritare un aiuto.

Il codice rosso giunge quindi a dare una luce di speranza a tutte queste donne, mostrando loro che una via è di fatto possibile, che esiste e che volendo è percorribile. Certo, la strada da fare è ancora tanta ma questo primo passo, compiuto dopo la giornata mondiale contro la violenza sulle donne che si è tenuta il 25 Novembre scorso, funge da faro per illuminare il sentiero di tante vittime, donando loro un primo strumento davvero utile che, funzionando a davvero, potrebbe fare una notevole differenza.

Post Author: Danila Franzone

Copywriter e amante della scrittura in generale, lavora da anni nel settore, trattando argomenti di vario genere che spaziano dal benessere al mondo dei viaggi fino ad arrivare al sociale, un campo che le sta molto a cuore.

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